A un mese dall'inizio del nuovo anno scolastico, ecco un primo bilancio sulla ripartenza delle attività in presenza, firmato dagli allievi Linda Artoni e Giosuè Balocco. Nonostante le numerose polemiche estive e gli svariati dibattiti politici, siamo finalmente ritornati a scuola, fatto oramai divenuto inevitabile data la molta concitazione di noi studenti.
“L'amicizia migliora la felicità e abbatte l'infelicità, col raddoppiare della nostra gioia e col dividere il nostro dolore” diceva nel suo Laelius de amicitia l’eterno Marco Tullio Cicerone, descrivendo di fatto la realtà delle cose riguardo la condivisione di ogni emozione nell'amicizia: positiva o negativa che sia. Anche in questo caso le parole del retore di Arpino riescono a esprimere perfettamente le sensazioni provate da tutti noi al rientro a scuola. Soprattutto qui, infatti, abbiamo la possibilità di condividere valori, idee e pensieri. Proprio l'amicizia, tra studenti e professori, ci ha permesso di condividere il fardello delle difficoltà durante il lockdown e ci ha regalato, il primo giorno di scuola, l'emozione dell'incontro dal vivo, della parola sonante, non ripetuta dall'altoparlante di qualche apparecchio elettronico. Una gioia raddoppiata dal rapporto umano ritrovato, dall'insieme di tutte quelle piccole tradizioni del primo giorno e da quella leggerezza condivisa da tutti che rendono l'inizio, ogni anno, nuovo e uguale a sé stesso al contempo. Il vociare dei compagni nelle aule, i lunghi discorsi dei professori sono confortanti: poiché ci dimostrano che la socialità che caratterizza ciascuno di noi non è morta durante il lockdown, ma, anzi, è fiorita insieme col desiderio di riconquistarla. Un "batti il gomito" al posto del classico abbraccio ai compagni, ma il medesimo sentimento di affetto al ritorno dalle vacanze. Il desiderio e l’aspettativa di rivedere i nostri compagni, di classe e non, non sono state dunque deluse; vi era tuttavia anche amarezza all'ingresso, entrando dal portone di via Carducci, dovuta al mancato saluto di alcuni amici che l’anno scorso hanno concluso la loro esperienza liceale e proseguono ora con l'esperienza universitaria. Le regole che rispettiamo ci permettono di vivere la presenza con la stessa gioia degli anni passati: mascherina, gel igienizzante e distanze sono piccole accortezze per prendersi cura l'uno dell'altro. Durante il lockdown abbiamo imparato a vivere ancora più profondamente il senso di comunità; riteniamo perciò che tale valore non vada dimenticato, che noi cittadini abbiamo l’imperativo morale di proseguire con il nostro impegno e prendere ciò che di umanamente positivo è nato in un momento critico e di profonda incertezza come sono stati i mesi di marzo e aprile: cogliere insomma quel rispetto e quel prendersi cura del prossimo che i classici ci insegnano quotidianamente e che speriamo finalmente di aver compreso, se non totalmente almeno in parte. La conformazione architettonica svantaggiosa dei nostri locali scolastici non ha impedito alla presidenza d’istituto in collaborazione con tutto il personale scolastico (personale amministrativo, corpo docenti e ATA) di organizzare al meglio le classi, liberando l’Aula Magna al piano inferiore e l’ufficio del preside, una volta salito il nostro scalone, e creando così nuovi spazi nei quali sono state posizionate le classi più numerose. I banchi seguono la nota disposizione di un metro di distanza l’uno dall’altro, con quotidiana sanificazione; la mascherina non è obbligatoria nello svolgersi delle lezioni, quando seduti a posto, nonostante sia caldamente consigliata, ma lo è durante gli spostamenti, sia all'interno della classe, sia nei corridoi in tutto l’edificio. I movimenti sono comunque limitati al minor numero possibile, anche quelli verso i bagni, i quali vengono sanificati ad ogni ora attraverso l’utilizzo di atomizzatori; agli ingressi, che ora sono tre per permettere il distanziamento anche durante l’entrata e l’uscita degli allievi, viene provata la febbre agli studenti, cui è offerta anche una mascherina chirurgica. Il rientro della prima settimana è avvenuto scaglionato, per dare la possibilità ai quartini di ambientarsi nel Liceo. Se dunque la gestione della scuola può essere definita impeccabile, abbiamo qualche riserva per quanto riguarda l’apparato logistico dei trasporti extraurbani, problematici dal momento che è stata fissata la capienza all’80% rendendo di fatto impossibile un totale distanziamento, pur rimanendo obbligatorie le mascherine a bordo. Linda Artoni e Giosuè Balocco
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Ex allievi Liceo Classico “Lagrangia”Un blog per raccontare il Liceo Classico "Lagrangia" di Vercelli e quanti hanno trascorso nelle aule di via Duomo anni importanti della propria formazione. Storie, interviste, approfondimenti culturali e molto altro a cura dell'Associazione ex allievi. Archivi
Giugno 2021
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